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Mancata manutenzione dei beni pubblici

by Class Action Italia
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MANUTENZIONE STRADE E CONDANNA DELLA PA

Il cittadino può chiedere la condanna verso la pubblica amministrazione per la mancata manutenzione dei beni pubblici?

Il cittadino e/o più cittadini possono chiedere la condanna della Pubblica Amministrazione per la mancata manutenzione dei beni pubblici (buche, dissesto, incuria, disagi per lavori in corso) quando viola il principio del neminem laedere, principio generale del nostro ordinamento in base al quale tutti sono tenuti al dovere di non recare danno a nessuno, compresa la stessa P.A.

Per tali ragioni la Corte di Cassazione ha dato priorità alla tutela dei diritti dei cittadini a fronte di esigenze di bilancio vantate a giustificazione del mancato intervento.

Pertanto l’Ente deve impegnare le risorse economiche necessarie per le opere e gli interventi da effettuare per eliminare il pericolo, posto che è sempre indispensabile osservare i comuni canoni di diligenza e prudenza per il rispetto del dovere di tutelare la propria comunità.

Difatti, come osservato dalla Corte Suprema, “L’inosservanza da parte della P.A., nella gestione e manutenzione dei beni che ad essa appartengono, delle regole tecniche, ovvero dei canoni di diligenza e prudenza, può essere denunciata dal privato dinanzi al giudice ordinario non solo ove la domanda sia volta a conseguire la condanna della P.A. al risarcimento del danno patrimoniale, ma anche ove sia volta a conseguire la condanna della stessa ad un “facere”.

Per cui, concludendo, si può affermare che “La rilevanza ed imponenza della manutenzione, della quale il privato lamenta l’omissione a tutela del proprio diritto, non vale a spostare la fattispecie nell’orbita dell’esercizio del potere autoritativo (della PA), posto che è sempre in questione il rispetto del precetto del “neminem ledere”.

Si precisa, infine, che una parte dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni previste dal codice della strada è devoluta alle Regioni, Province e Comuni, quando le violazioni siano accertate da funzionari, ufficiali ed agenti, rispettivamente delle Regioni, delle Province e dei Comuni  quando la finalità è destinata ad interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente (art. 208 del D. Lgs. 30 aprile 1992 n. 285).  

Al fine di ridurre i costi di giudizio è possibile proporre da parte di più cittadini l’azione di classe collettiva.

Con la condanna alla cessazione della condotta omissiva o commissiva, il tribunale può, su istanza di parte, di effettuare i lavori da eseguire con la condanna alle spese del giudizio e al pagamento di una somma per il comportamento omissivo. 

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